mangia, prega, ama...

“… anche nel tempo di una sola vita
siamo portati a ripetere
 con una frequenza impressionante gli stessi errori,
battendo la testa contro le stesse vecchie dipendenze e pulsioni,
provocando le stesse disgraziatissime conseguenze,
finché non riusciamo alla fine a fermarci e a guarire.”
 “Mangia prega ama” di Elizabeth Gilbert





Per concludere il triduo pasquale ( si dice così? ) mi ero scelta questo bel film, Mangia, prega ama. Direi che ci stava a pennello, a Pasqua infatti, si è magiato tanto, pregato così così e amato chi si ha vicino come sempre, forse con un po' più di tempo. Mi ero preparata tante riflessioni, banali come sempre, il film  in effetti non sembra essere stato particolarmente apprezzato dalla critica, invece potrebbe piacere molto a chi e’ dotato di una certa sensibilità... poi purtroppo un fulmine a ciel sereno si è portato via in poche ore una persona cara, mandando in tilt il mio precario equilibrio e il blog come tante altre cose sono passate in secondo piano.
Alla luce poi di quel che è successo, certe espressioni usate nel film ora hanno un effetto diverso. Dovrai imparare a scegliere i tuoi pensieri nella stessa maniera nella quale scegli cosa metterti ogni giorno. Peccato che ogni mattina davanti a un armadio strabordante il dilemma sia sempre quello...e oggi cosa mi metto? E alla fine finisci sempre per metterti le stesse cose, un po' come una coperta di Linus. Con l'armadio come con la testa:  penso a poche cose e sempre a quelle. Il termine ufficiale per descrivere l’attività del mio cervello è “rimuginare".
Nel mio caso il rimuginare diventa spesso fissarsi... un po' come quando ti sale la scimmia per una cosa, e questa sale, sale .... finchè non ottieni quella cosa o dai di matto!
Bisognerebbe essere abbastanza coraggiosa da lasciarti indietro tutto ciò che ti è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa a vecchi rancori, e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esterna che interna, se sei veramente intenzionata a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio, se accetti tutti quelli che incontri strada facendo come insegnanti, e se sei preparata soprattutto ad affrontare e perdonare alcune realtà di te stessa veramente scomode, allora la verità non ti sarà preclusa. Bisognerebbe fare spazio nella propria testa, aprire una porta e fare semplicemente pulizia e  spazio, come quando liberi una stanza di cose che non ti servono più e allora sai quanto spazio ti si libera nella tua testa? Spazio che puoi dedicare a chi merita o semplicemente a te stesso o lasciare libero in attesa di qualcosa di meglio...





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