Maratonina d'Autunno: no pain, no gain!

"L'autunno è una seconda primavera, 
quando ogni foglia è un fiore."
Albert Camus





2 novembre, Mezza Maratona d' Autunno a Lecco
Mi iscrivo "in segreto" e all'ultimo riesco a convincere Rosa a venire con me. Rosa non ama la Mezza, predilige la gara Regina. Ma fa uno strappo e si iscrive. Con il patto di non pubblicare nulla fino a gara fatta, per scaramanzia.

La gara è alla prima edizione in questo periodo dell'anno: l'autunno, che appunto le da il nome. Per essere una prima "versione" è tutto perfetto. 
Sono reduce dall'ultima mezza quella di Breno, che ho definito nel mio repertorio quella più bella per organizzazione e paesaggi, quindi potevo risultare molto critica con questa Mezza Lariana. 
Invece no. Tanto di cappello agli organizzatori.  La giornata poi ha aiutato moltissimo.

Domenica calda e soleggiata, alla partenza il termometro segna 19° all'arrivo 21°. Sul nastro di via siamo poco più di 400 e il percorso si sviluppa sulla ciclabile che avvolge il Lago di Lecco, il Fiume Adda e il Lago di Garlate.  
Durante i 21.097 km attraverso paesi di cui ignoravo l'esistenza, ma mi piace mentre corro guardarmi intorno col rischio di distrarmi e cadere, ma io sono così, con la testa a viole. E le ginocchia spesso in terra!
Per dovere di cronaca i paesi attraversati sono : Vercurago, Calolziocorte, Olginate, Garlate e Pescate. Ok, dai posso scriverli sulle dita di un guanto e un po' mi sento un po' con la mia compagna Ela che nello stesso giorno sta attraversano i quartieri della grande Mela!

La corsa parte che io, Rosa e i compagni di viaggio Alfio e Marco alias Mister stiamo ancora chiaccherando facendo foto come in una normale tapasciata domenicale. Faccio partire il mio Tom Tom Cardio e mi affianco a Rosa che predilige stare all'esterno. 

I primi 3 km volano letteralmente, il Cardio segna i 5' al km...

Dopo i primi 3 km siamo sulla ciclabile e il lago alla nostra destra, sembra una giornata primaverile. 
Sparisce l'asfalto e arriva lo sterrato battuto.
Al 5° km puntuale il ristoro e io mi sento bene, ho davanti un tipo con la maglia "no pain, no gain" e contemporaneamente  nelle orecchie mi parte Bon Jovi con "Give me something for the pain".

Sorrido... e inizio a pensare che forse oggi è la volta buona.




Alla partenza dico a Rosa, voglio scendere sotto quel maledetto 1.55.00 mi basta anche un secondo, ma lo voglio. 
Quasi una promessa.

I segnali ci sono.

Al 7° km Rosa mi sente che scalpito un po' come un cavallo che ha appena imparato a correre e vuole andare. Mi fa cenno con le mani e mi dice calma... se pensi di tenere questo ritmo vai, altrimenti te lo dico io quando andare.

Decido di ascoltarla, come si da retta alla sorella maggiore. Ha molta più esperienza di me, è una svizzera in gara, ed è saggia. 
Fra le 2 teste meglio ascoltare la sua!

Prima del 9°km un bel ponte che attraversa lo specchio d'acqua. Peccato che per salirci ci sia una bella rampa. E io penso alla descrizione... percorso pianeggiante, adatto al personale. Ecco, potrei fare ricorso!!!
Invece guardo la salita, affianco Rosa e mi metto li davanti le dico ho avuto un'ottima maestra sulla salita, che mi ha insegnato che la salita è solo un blocco psicologico... lei ricambia il sorriso, sa benissimo che quella maestra è lei, e credo le faccia piacere vedere il bel cambio di ritmo che ho sul dislivello.

Continuiamo così sull'altra sponda, il ritmo a tratti rallenta a tratti riprende. 
I ristori ci servono tutti, fa caldissimo! E puntuali ci sono.

Io inizio a guardare ipnotizzata il Tom Tom e a fare calcoli... ma mentre corri la matematica non è così scontata! 
E allora mi concentro sugli orologi dei campanili, che a tratti mi appaiono come miraggi, semplicemente così: sono partita alle 10, semplice devo arrivare prima delle 11.55!

Ma mi accorgo di una cosa che per la prima volta non sto facendo il mio conto alla rovescia. Di solito al 10° km io già inizio a fare il countdown fino al 20° poi cerco lo sprint.... o quello che con il mio ritmo si può chiamare tale. (è tutto in proporzione, ovvio!)

Inizio a godermi la corsa e le emozioni che mi da. 

Tante immagini mi passano nella mente, le persone a cui voglio bene, a cui cerco di dedicarmi in settimana e che a volte trascuro per mettere le mie scarpette. 
Tutti.
La mia bimba ♥E♥, il suo papà ♥F♥, la mia famiglia, gli amici che ci sono sempre stati e quelle persone fantastiche che la corsa mi ha regalato quest'anno, una è li con me mi ha guidato per 19 km e poi mi ha lasciato andare come aveva promesso al 7° km e mi ha detto Vai, a prenderti il tuo personale! Incitandomi nonostante io avessi le mie "maledette" cuffiette, ma ti ho sentito Ro, te lo assicuro!!!

Gli altri sono comunque con me, nella mia testa e nelle mie gambe.

L'ultimo km è tosto la voglia di andare è tanta che mi scivola il piede, come sempre la mia caviglia sinistra fa la ballerina fra prato e asfalto...ma stavolta non cado! Sono più forte io della gravità, devo andare a prendere il mio tempo. 
L'ho promesso a chi voglio bene che oggi avrei fatto bene.


Ed ecco l'arrivo, tolgo le cuffiette e mi godo il mio momento, come dice Alfio sul tappeto rosso per ritirare l'Oscar alla miglior Mezza 2014 ?

Esatto. 
La migliore Mezza per ora, spero!

Non so se per quest'anno indosserò ancora il pettorale o farò solo tapasciate. In ogni caso volevo chiudere questo 2014 con un bel tempo per me.
Il muro del 1h 55' è stato abbattuto. 
La testa è dura e ora ovvio ne vuole abbattere altri di muri.

Il 2015 sarà l'anno della qualità, il 2014 è stato quello della quantità. 
Si cresca, si matura, si cambia e si prova a migliorare.

Io so che il nuovo PB è arrivato lo stesso giorno di un super tempo per Ela dall'altra parte del mondo e io il mio l'ho fatto con Ro, l'altra persona che corre ridendo e ride correndo, forse più di me!



Due ragazze e amiche speciali che correndo mi stanno insegnando tanto. E ovvio non parlo solo di corsa. Ma di vita.

Ma chi corre col cuore e non solo con le gambe sa che la corsa è la miglior metafora della vita, perchè ne tiri fuori quello che ci hai messo dentro....

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