Collezionare è un'arte

"Ho una vasta collezione di conchiglie, che tengo sparse per le spiagge di tutto il mondo."
Steven Wright



Collezionare qualcosa sicuramente è un po' passato di moda... appartiene a secoli fa la scusa vuoi vedere la mia collezione di farfalle? Ma c'è sicuramente chi oggi continua a collezionare qcosa, spesso contro la propria volontà, tipo 2 di picche, brutte figure e sfighe varie!
Ma c'è ancora chi, come me, colleziona veramente qualcosa. Io per esempio ho una raccolta di matite, ognuna da una località diversa, spesso portate da amici e parenti incaricati di riportarne una anche dalle località + sperdute, che spesso sono anche le più belle: memorabile la ricerca di una matita a Odessa in Ucraina, o la più patetica nella ridente località in quel di Selvino con commerciante che per disperazione ha incisco al momento il nome su una matitaccia! Ma alla fine l'ho avuta...
Tutti mi dicono che collezione del cavolo, per non dire altro. Ma una designer in fondo cosa poteva collezionare? Le opere d'arte mi costavano un po' troppo e in casa non c'è spazio per tutte! Così ho ripiegato su questa scelta, che ormai è una tradizione.
Stendhal diceva che collezionare rende l'animo angusto, a me sinceramente fa l'effetto contrario! Un po' perchè la condivido e non la tengo solo per me, nel senso che è un modo per creare legami coi posti e le persone, ormai chi mi conosce sa che mi accontento di un pezzo di legno quando va da qualche parte! Basta non fare della propria collezione una cosa paranoica e che ti isola dal resto del mondo, io appunto ne ho scelta una che invece vorrebbe portarti in giro per il mondo proprio per accrescerla e forse ogni collezione rispecchia un desiderio. Il mio potrebbe proprio essere quello di un continuo partire...ecco perchè ho scelto quella frase di apertura cosa c'è di più bello di una collezione di conchiglie sparse in tutto il mondo...
e poi dopo questa lettura, oggi do un valore aggiunto alle mie matite...


Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo la lettera. 
A un certo punto, le domandò:
“Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me. ”
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:
“È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto. ”
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.
“Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! ”
“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. 
Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. 'Dio': ecco come chiamiamo questa mano! 
Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.

Seconda qualità, di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. 
È un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette si usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. 
Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. 
Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro te.

Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno.
Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: 
di conseguenza impegnati 
per avere piena coscienza di ogni tua azione".

Paulo Coelho
(da "Sono come il fiume che scorre")

Commenti

Post più popolari