salirò, salirò...

"La vita è fatta a scale, 
c'è chi scende e c'è chi sale"

Marchese del Grillo



Sveglia biologica e via, di corsa.

Orfanella per una decina di 10 gg della mia Compagna di levatacce ho deciso di non lasciarmi prendere dalla pigrizia e di non optare per le endorfine da cioccolato, ma di rimanere fedele alle mie scarpette da running. 
Saranno le scarpette nuove le mie Mizuno o i tanti, anzi troppi completini nuovi...


ma sono saltata fuori dal letto e via per la città ancora addormentata. Non che io non lo fossi, ma l'effetto di una corsa all'alba è sempre positivo.

Così ho pure deciso di cambiare il solito giro, e mi sono inoltrata per una via che era chiaramente in salita. 
Chiaramente. 
C'era pure scritto a inizio sentiero: dislivello 109 m in 450 metri...
Ma si dai. Sono entrata nel loop dei gradini, della salita, di tutto ciò che abbia una qualche inclinazione :-)



Ci sono delle vie che in discesa sono più belle. Via Fontanabrolo è sicuramente una di queste! Pensavo a metà scaletta... poi mi sono fermata un attimo e ho guardato dietro... wow, solo wow. Un belvedere panoramico, niente di meno, niente di più.  
Che la vita sia un cammino e che il cammino presenti ostacoli o semplicemente salite e bla bla bla... lo sappiamo tutti, chi prima chi dopo. Ma quando la salita è dura, o gli scalini sono veramente tanti si possono fare due cose. Semplicemente dire non ce la faccio, torno indietro. Cosa che penso quasi sempre, soprattutto se sono da sola. Oppure, mi riposo un po', prendo fiato e vado avanti. 


Ultimamente faccio così. Mi fermo un attimo, prendo fiato e riparto. E in quel prendere fiato mi godo il panorama, le gocce di sudore che cadono e mi dimostrano coi fatti che sto tenendo duro. 
Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna. Dice un grande esperto di montagne. 
E allora io ho scelto di continuare a salire, e salire all'alba con gli occhi ancora impastati di sonno e sogno... aumenta sicuramente l'effetto.


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