oltre il muro dei 21K

"La notte non è mai così nera come prima dell'alba,
ma poi sorge sempre a cancellare il buio della notte."
Romano Battaglia. 





E' andata!
E meglio di ogni mia previsione. Avevo calcolato di stare sulle 2h e 30 minuti, alla mia prima 26k e quando sono arrivata al traguardo e ho visto 2 h e 22' la felicità era alle stelle!
Per la prima volta, anche se di poco ho corso più di una mezza e gli ultimi km sotto un bel diluvio di acqua, quanto basta per arrivare al traguardo con le scarpe e i calzini zuppi e diciamolo pure un po' pesanti da trascinare! Ma la soddisfazione era al top!

Come al solito mentre corri ti passano per la testa mille pensieri e in più di due ore di cose che ti attraversano la testa vi assicuro che sono tante, almeno per me. 
Pensi che quegli ultimi km dopo il cartello del 21 sulla strada non li hai mai visti e ti ripeti che una intera di maratona per te è insostenibile che quegli ultimi km sono troppo duri, poi passato il 22, il 23... cominci a dire si può fare e arrivi al traguardo e ti accorgi pure che i tuoi tempi sono diminuiti! 
Forse ieri è stata fortuna o forse comincio a conoscermi e ad ascoltarmi.

Sono partita allegra (di ritmo) ma non troppo. Ho lasciato andare la compagna Runners con cui sono arrivata a Sarnico, non ho voluto forzare, ma poi al 18 l'ho ripresa. E li ho sentito che potevo andare. E' stato bello affiancarsi e correre insieme gli ultimi km allo stesso ritmo. Dividere con qualcuno le emozioni accumulate fino a quel km è stato catartico! 
Ho liberato tutte le tensioni accumulate fino a quel momento e mi sono goduta il paesaggio, unico nel suo genere e la pioggia. Correre sotto la pioggia, (certo per 5 km non di più!) ha il suo fascino, ti da la sensazione di libertà e quasi lava via la routine della settimana.

Dicono che la corsa è una catarsi, e ieri il paesaggio da favola ha confermato la teoria. Certo la giornata non era da favola, ma ha creato un ambiente suggestivo, quasi fuori dal mondo. Avevo come sempre le mie inseparabili cuffiette, ma più di una volta mi sono ritrovata ad abbassare il volume e ad ascoltare il silenzio e solo il rumore dei passi. Per la prima volta io ho corso in un tracciato davvero chiuso al traffico, non è passata una macchina o una moto, nessuno ci ha disturbato, e questo fa la differenza. Più di una volta ho osservato e ascoltato quell'onda multicolore davanti a me e mi sono trovata a pensare chissà perchè corrono loro. 

Forse è esagerata come affermazione, ma ieri l'atmosfera era quasi magica, incantata.
Il fascino dei tratti in galleria è stato unico! E per una non molto alta come me, coi giganti che passavano,  ci sono stati un paio di secondi completamente al buio. Ed è come correre a occhi chiusi. Un po' follia, ma unica come esperienza!

Le uniche due note negative?
La tipa che al ritiro del pacco gara ha sclerato perchè la maglietta XS era finita e ha dovuto prendere la S... l'ho guardata   e le ho detto, ma te corri per il piacere di correre o per la maglietta? se hai tutta sta rabbia da sfogare vai a farti altri 10 km di corsa....

E il ragazzo che al 23 km si è sentito male. Niente di grave sembrerebbe, ma Elisabetta la mia compagna di avventura in quanto medico si è fermata. Ecco, quando dicono che la corsa è la più grande metafora della vita è proprio questo. Un attimo e tutto cambia. Ti devi fermare, a volte puoi ripartire a volte no, e ieri fortunatamente si è concluso bene. E' stato solo un "intoppo". Ma che fa sempre riflettere, su quanto siamo fortunati ad essere lì alla partenza a goderci questo spettacolo... al di la della maglietta...


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